Faq

Portare in fascia può far male alla schiena?

E’ praticamente inevitabile che una mamma non tenga in braccio il proprio bambino. L’utilizzo di una fascia porta bebè può quindi solamente aiutarla a sostenerlo meglio e scaricare il peso in maniera migliore e soprattutto uniforme. Solo nel caso di patologie conclamate della colonna lavorare in sinergia con l’ortopedico!

Il Bambino respira?

Naturalmente si!. E’ buona norma però controllare sempre bene che le vie respiratorie siano sempre libere e non ostruite dal tessuto e che tra il mento e lo sterno ci siano almeno due delle vostre dita.

Posso portarlo fin dalla nascita?

Il babywearing può iniziare dalla nascita. In questo modo si passa da un mondo intrauterino al mondo esterno senza troppi traumi, ricevendo il calore, il contenimento ed il senso di sicurezza che il neonato aveva nell’utero. Una legatura se è corretta assicura al bambino una posizione fisiologica, la sua muscolatura si rilassa, si calmerà e si lascerà facilmente abbandonare al sonno.

Rischio di viziarlo?

Un bambino ha bisogno di sentirsi al sicuro e rassicurato per scoprire la sua indipendenza senza sentirsi abbandonato. Esistono studi randomizzati controllati che dimostrano che i bambini portati piangono di meno. Durante i primi mesi di vita e non solo, i neonati hanno estremamente bisogno di contatto. Solo dopo aver acquisito una “base sicura” avranno la sicurezza di scoprire il mondo anche da soli. Il concetto di capriccio non è sensato per un neonato. La gente si dimentica che un neonato non può avere lo sviluppo del cervello e le terminazioni nervose per mettere in atto il meccanismo del ricatto. Il legame di attaccamento è una componente essenziale dello sviluppo del bambino e del suo divenire. “Solo dopo aver bevuto ed esserci dissetati possiamo allontanarci dalla sorgente”.

Perchè la posizione è fisiologica?

Mantenere il bambino in una posizione fisiologica corretta fa sentire il genitore competente ed attivo nel suo ruolo fondamentale di accudire il piccolo. Il movimento ed il dondolio del bambino favoriscono il rilassamento muscolare ed il sonno. La posizione verticale aiuta la digestione e riduce il reflusso e le coliche. Inoltre il neonato ha il forte bisogno di sentirsi contenuto e sentire i limiti del proprio corpo. Basta pensare al fatto che quando si sente in assenza di gravità aziona i così detti riflessi di moro che lo mettono all’erta da un possibile “pericolo”.

Si può portare il bambino fronte mondo?

E’ possibile ma non è assolutamente consigliabile sia a livello di postura fisiologica, sia per la sua crescita cognitiva essendo esposto ad eccessivi stimoli senza la possibilità di rifugiarsi.

Perchè non si porta nella posizione a culla?

Recenti studi hanno dimostrato che questa posizione non assicura benefici sullo sviluppo dell’anca ma anzi il bambino se non ben posizionato rischia di comprimere l’anca. E’ inoltre una posizione difficile da realizzare e c’è il rischio specie nei neonati molto piccoli di ostruire le vie aeree perché troppo insaccati. Il collo così poco tonico piegato sul mento potrebbe impedire il passaggio dell’aria nella trachea.

Il bambino non rischia di cadere o scivolare?

Nello stesso modo in cui il bambino è tenuto fermo in un passeggino, in un seggiolino auto, in un seggiolone, così sarà tenuto nella fascia se messa con criterio e correttamente come del resto anche per le altre cose. Indossando il vostro bambino, vi renderete conto che ha competenze innate per essere portato.

Non è troppo complicato usare la fascia?

Sicuramente all’inizio l’avere tanti metri di tessuto con i quali imbracare il bambino, e dover fare dei nodi, può sembrare difficoltoso. In realtà, dopo aver acquisito la corretta tecnica e dopo numerose prove diventerà assolutamente automatico e naturale legare la fascia. Inizialmente poi, nella posizione pancia a pancia e fianco, con alcune legature, è possibile annodare in anticipo la fascia e poi mettere e togliere il bambino senza disfarla ogni volta. Anche legare le scarpe per chi non lo ha mai fatto risulta difficilissimo. Basta farlo più volte, esercitarsi e poi, con il tempo e la pratica, diventa un movimento naturale proprio come i genitori imparano ad usare il passeggino, il seggiolino auto e tutte le cose nuove per i loro bimbi.

Non avrà troppo caldo in estate?

La temperatura del vostro bambino si termoregola in funzione del vostro corpo ed è per questo che è sempre bene non coprire mai troppo i vostri bambini quando sono in fascia. In estate indossate voi ed il bambino solo lo stretto necessario , come ad esempio body lui e canottiera voi. Al massimo portate un cambio se dovete sostare in luoghi con aria condizionata. Ricordatevi di proteggere le estremità (scarpe, cappello) e di offrire spesso acqua o, se allattate, il seno.

Come lo vesto e lo copro in inverno?

Nella fascia il bambino è già coperto da diversi strati di tessuto a seconda della legatura che avete fatto. Quindi è consigliabile non coprire troppo il vostro bambino ma vestirlo come normalmente fate in casa. Inoltre a contatto con il vostro corpo vi termoregolerete a vicenda. Quando uscite esistono diverse opzioni. Esistono giacche ed indumenti appositi per coprire il vostro bambino indossandolo, ma anche cover per coprire lui indossando voi la vostra giacca abituale. Ci sono dei sistemi di aggiunta ai vostri giacconi tramite zip, oppure, se non volete spendere molti soldi in questo, potete ovviare con un poncho, una mantella, un pile molto largo, ma anche una copertina da incastrare nella fascia e che poi magari userete anche per coprirlo in macchina quando lo mettete nell’ovetto.

Posso portare il mio bambino dopo un cesareo?

Sicuramente è possibile anche portare dopo un intervento di taglio cesareo. Naturalmente in questo caso deve essere la mamma che deve sentirsi di poterlo fare. In caso affermativo è consigliabile indossare il bambino abbastanza in alto. In caso non si riesca ancora a portare in fascia il proprio bambino, potreste incoraggiare il papà a farlo, per far godere dei benefici del pelle a pelle e del contenimento al vostro bambino.

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Naturalmente si! Se la gravidanza è fisiologica e senza complicazioni, non vi è alcun motivo per cui una madre ed un bambino non debbano godere di questo momento di grande intimità! Prima di portare il vostro bambino, comunque consultatevi sempre con la vostra ostetrica o ginecologo. E’ fondamentale sempre che ascoltiate i segnali che manda il vostro corpo. Se vi sentite stanche, avere dolori, nausea o altro, è sempre bene fermarsi e in tal caso contattare la figura sanitaria di riferimento nella gravidanza. Ricordatevi anche che ogni fase della gravidanza è diversa e questo si può ripercuotere sul modo il cui porterete oppure potreste anche decidere di non portare per quel determinato periodo. Probabilmente avrete anche la necessità di modificare le legature abituali o preferirete usare altri supporti rispetto a prima. Con il crescere della pancia il vostro baricentro si sposterà e per questo sarà necessario portare il vostro bambino più in alto oppure più in basso rispetto a prima. Regola fondamentale: rimanete sempre in contatto con voi stesse ed ascoltatevi!.

Posso allattare in fascia?

Sicuramente è possibile, ma l’allattamento è un momento di grande intimità tra la diade madre-bambino e andrebbe tutelato e fatto in maniera comoda, rilassata e prendendosi tutto il tempo necessario. Soprattutto finchè l’allattamento al seno non è ben avviato è importante prendere e rispettare i propri tempi e quelli del bambino, ascoltare ed ascoltarsi. Il contatto pelle a pelle sicuramente innesca un aumento della ossitocina e conseguentemente della prolattina che fanno aumentare la produzione di latte. Quando l’allattamento è ben avviato esistono alcune legature che permettono, all’occorrenza, di poter allattare in fascia anche mentre si sta camminando e lontano da occhi indiscreti. È comunque beneficiale per l’allattamento in quanto si riescono a cogliere in maniera tempestiva i segnali precoci di fame.

Posso cominciare a praticare il Babywearing anche ad esempio quando il bambino h già nove mesi?

Sicuramente è più facile mettere in fascia un bambino abituato ad essere portato, ma è assolutamente possibile cominciare anche non dalla nascita o quando sono già grandini come ad esempio 18 mesi. Probabilmente cominciare con una fascia rigida per alcuni, potrà risultare più difficoltoso. In tal caso è possibile cominciare a portare con un supporto semistrutturato o strutturato come il mei tai o un marsupio. E’ importante fare le prove quando il bambino è pronto e sempre dopo avergli spiegato cosa si andrà a fare. Ricordatevi che il babywearing è come lo sport. Più si pratica e più la muscolatura è allenata, quindi è normale che chi indossa un bimbo di 9 mesi per la prima volta, possa avere dolore alla muscolatura.

Fino a che età posso portare il mio bambino?

Non esiste una età per terminare il babywearing; questo infatti dipende molto dal bambino e dal genitore in dalle loro esigenze, le proprie storie personali, a seconda dell’ambiente sociale e culturale. Generalmente, quando si comincia a portare dalla nascita, viene abbastanza naturale portalo finchè il bambino stesso non scopre le sue capacità motorie e vorrà trascorrere più tempo a terra. In genere in questo momento si inizierà a portare un po’ meno. Ci potrebbero essere momenti in cui il vostro bambino farà lo “sciopero della fascia”, perché troppo intendo a scoprire il mondo da se, ma saranno appunto momenti. Se è stato portato fin dalla nascita, facilmente, anche quando sarà più grande, il suo luogo sicuro, il suo rifugio nel quale abbandonarsi anche al sonno, sarà a dosso alla mamma sia sul suo cuore o sulla sua schiena.

E' possibile usarela stessa fascia tra moglie e marito anche se di due corporature diverse?

Naturalmente è possibile. Se la corporatura dei due è simile, allora non ci sono differenze nel tipo di fascia da utilizzare, ma se ad esempio la mamma è piccolina ed il papà più grosso, è preferibile acquistare la fascia delle misura utile a chi la indosserà più spesso, in genere la madre. Ad esempio, tra una misura 6 per la madre ed una misura 7 per il padre, sarebbe meglio prediligere la 6.

Il Babywearing può aiutare ad un bambino che piange molto ed ha le coliche?

Il pianto è uno dei segnali più forti che un bambino utilizza per attirare l’attenzione di chi si prende cura di lui. Spesso capita che i bambini piangono inconsolabilmente perché soffrono delle così dette coliche. Sono stati effettuati numerosi studi scientifici dal quale si evince che il babywearing non riduce la quantità di bambini affetti da coliche bensì riduce la quantità di pianto in maniera significativa.

Per quanto tempo al giorno posso portare il mio bambino?

Il tempo in cui terrete il vostro bambino nell’arco di una giornata varia senza dubbio in base all’età del bambino. Il consiglio è quello di rimanere sempre in ascolto del proprio bambino. Non ci sono controindicazioni a portarlo per tante ore, se lui sta bene ed è sereno, ma ad esempio, esistono bambini appena nati che sono un po’ pigri, anche nell’attaccarsi al seno e che dormirebbero sempre. Il quel caso sarebbe bene sollecitarlo e cercare di offrirgli il latte almeno ogni 2/3 ore. In linea generale ogni bambino indicherà disagio ed il proprio bisogno di “sgranchirsi” dopo un sonnellino, invitandovi a farlo uscire.

Portare il mio bambino in posizione pancia a pancia può aiutarlo per il reflusso?

La posizione verticale aiuta senza dubbio il bambino con il reflusso. I bambini in questa posizione possono tranquillamente addormentarsi senza essere svegliati dai reflussi gastrici fastidiosi ed acidi.

Come si fa a capire che le gambine non siano forzate?

La posizione assunta dalla maggior parte dei neonati alla nascita è molto raccolta con le ginocchia a volte quasi a livello del petto e i piedi rivolti verso l’esterno o l’interno. Nei primi mesi proprio per aiutare la fisiologia della colonna e dello sviluppo dell’anca deve essere rispettata la posizione che naturalmente assumono quando vengono presi in braccio senza assolutamente forzare l’apertura delle gambe. Ci saranno bambini che più tonici saranno meno rannicchiati e bambini più rannicchiati . è importante informare le mamme di non forzare l’apertura e la divaricazione ma di sistemare la fascia attorno alla posizione assunta naturalmente dal bimbo. Prima di 3-4 mesi, il bambini dovrebbe avere le ginocchia e le caviglie in base alla larghezza del bacino ed in linea con esso. E’ possibile fare una prova tenendolo semplicemente sul proprio petto senza fascia. Dopo i 3-4 mesi circa il bambino è più sviluppato e la posizione che assumerà naturalmente sarò più seduta. Ovviamente la morfologia di ogni bambino influirà sul modo di essere portato e sulla scelta della legatura da fare. Alle volte ci sono dei segni di fascia nelle pieghe sotto le ginocchia, è pericoloso? Quando un bambino passa molto tempo in fascia, questo può capitare. Può succedere che abbia arrossamenti nelle zone in cui il tessuto è più raggruppato. Ciò non pregiudica la circolazione del sangue o bloccare un’arteria.

Posso dormire con il mio bambino in fascia?

No. La fascia potrebbe esercitare una pressione sul suo petto sdraiato e aumenta il rischi SIDS. Portare in fascia dovrebbe essere sempre sotto il controllo e la massima attenzione del portatore.

Posso andare in bicicletta, sugli sci o in acqua con il mio bambino in fascia?

No. E’ sconsigliabile ed altamente pericoloso portare il proprio bambino in fascia quando si pratica qualche attività sportiva.

Posso portare in fascia il mio bambino quando sono in macchina?

No. La fascia non è assolutamente adatta a fornire un sistema di ritenuta adeguato durante la decelerazione. Bisogna sempre mettere il bambino nell’apposito segiolino omologato per l’automobile, anche se si tratta di un breve tragitto a velocità molto bassa in quanto l’attivazione delle cinture di sicurezza e l’airbag sono un forte pericolo. Se il vostro bambino piange nel seggiolino, lasciatelo pure piangere se non avete la possibilità di fermarvi. Meglio un bambino che piange che un bambino morto!

Fino a quando devo e posso portarlo davanti?

In genere si tende a cambiare la posizione del bambino quando comincia a sorreggere il collo e la schiena. Questo orientativamente accade intorno ai 3/4 mesi di vita, ma dipende da bambino a bambino. Inoltre è proprio in questo periodo che comincia a volersi guardare intorno. Ascoltando i segnali che egli vi manda, riuscirete a capire quando sarà il momento di iniziare a passarlo sul fianco. Fermo restando che, anche bambini più grandicelli, già abituati a stare sulla schiena, in un momento particolare come ad esempio una malattia, l’uscita di un dentino o la voglia di una coccola particolare, sentono il bisogno di essere messi davanti.

Quando lo posso passare sul fianco?

La posizione sul fianco può iniziare quando il bambino sostiene la testa ed è in grado di afferrare le caviglie ed i piedi nelle sue mani, in genere intorno ai 3/4 mesi. La posizione sul fianco apre un campo visivo a 180° e consente una migliore osservazione dell’ambiente per soddisfare la crescente curiosità. Questo è anche il periodo in cui la vista matura.

Quando potrà cominciare ad andare sulla schiena?

Dopo aver effettuato il passaggio sul fianco, il vostro bambino sarà preparato gradualmente a passare nella posizione sulla schiena dove si sentirà comunque sempre protetto, ma potrà avere una visuale molto più ambia e voi ritornerete ad avere il peso scaricato in maniera più omogenea rispetto alla posizione sul fianco. Per abituarvi potete fare dei piccoli esercizi senza la fascia portando il vostro bambino dal fianco, dietro la schiena e di nuovo al fianco.

Alcuni bambini non sopportano la testa coperta, bisogna necessariamente coprila?

E’ vero che alcuni bambini, già di qualche mese, non amano tenere la testa coperta quando sono svegli. Questo non è necessario, se non nei primi mesi in quanto deve essere sostenuta almeno fin sopra l’orecchio. Assicuratevi che le vie aeree non siano mai ostruite. Quando invece dormono potete mantenere la desta allargando delicatamente un lembo di fascia in modo da sorreggerla.

Un uomo può portare in fascia?

Siamo nel XXI secolo. Per fortuna i criteri di virilità sono cambiati. Il padre potrà creare e rafforzare un legame con il proprio bambino e sperimentare con esso una intimità riservata esclusivamente alla madre durante la gravidanza. Oltre agli innumerevoli vantaggi che il babywearing offre per il legame tra padre-bambino, il portare ha un forte “potere di seduzione”! Se camminate per strada con il vostro bambino in fascia, o andate al parco, piuttosto che al supermercato sicuramente attirerete piacevolmente l’attenzione delle persone che vi guarderanno come un padre attento e premuroso. Ci sono tantissimi papà, anche famosi, che portano felicemente i loro bambini.

Il mio bambino odia la fascia, piange e non vuol essere portato, perché?

Quando un bambino si irrigidisce o piange nel metterlo in fascia sicuramente vuol dire qualcosa. Ci sono però diversi modi per decifrare il significato:

a) Si tratta di una sensazione nuova alla quale deve abituarsi (soprattutto se è stato portato con un marsupio);
b) Spesso capita che mentre lo inserite piange, ma subito dopo si calma e magari si addormenta pure;
c) Non si sente a proprio agio in una determinata posizione. In questo caso è bene proporgliene un’altra;
d) Questo capita di frequente intorno ai 3-4 mesi di vita periodo in cui cominciano a manifestare di vedere il mondo;
e) Semplicemente potrebbe non essere il momento giusto per lui. Magari ha fame, sete, è sporco, ecc.;
f) In questo caso è opportuno soddisfare gli altri bisogni e riprovare in un altro momento;
g) Forse è la prima volta che viene messo in fascia o in una determinata posizione e sente il genitore teso, emozionato ed in apprensione. Non appena sarete più rilassate, riprenderà ad avere la fiducia;
h) Non è adeguatamente supportato alla base sotto al sederino (da cavo popliteo all’altro).

In generale la domanda “il bambino può non voler stare in fascia?” non deve essere sottovalutata. È necessario ridare potere e fiducia alle mamme e non porsi come gli ennesimi esperti con la ricetta da seguire. Quindi rimandare alla mamma la decodifica del pianto con frasi del tipo “ che pensi ti voglia dire?” e aiutarla a capire. Evitare frasi colpevolizzanti (forse sei in ansia”), o generalizzanti (“tutti i bambini vogliono stare in fascia”). Culturalmente il pianto è interpretato sempre come segnale di disagio a cui porre rimedio, non ci si ferma ad ascoltare e molte volte è solo questo serve: ascolto e presenza!.

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